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Aprire una partita IVA per e-commerce

Aprire una partita IVA per e-commerce: tutto ciò che devi sapere

  • Partita IVA per e-commerce, le diverse tipologie
  • Come aprire una partita IVA per e-commerce
  • Come funzionano le vendite all’estero?

Quando si decide di avviare un  ecommerce e come se decidessi a tutti gli effetti di intraprendere un attività commerciale.

Detto questo, La vendita online non si puo’ svolgere prestazione occasionale.

Richiede quindi l’apertura della P.IVA.

Che partita IVA devo aprire? quale regime devo scegliere? a quali tasse vado incontro?

  • il regime forfettario è perfetto per chi si lancia in una nuova attività: il limite di fatturato è di 65.000 € l’anno, non si applica l’IVA e la tassazione è agevolata, ma non vi è la possibilità di scaricare niente.
  • il regime semplificato può essere adottato dalle imprese che si mantengono sotto i 400.000 e i 700.000 €, ed esonera dall’obbligo di redigere il bilancio e di tenere scritture contabili;
  • il regime ordinario è consigliato alle SRL e alle SPA, ma anche ai professionisti e alle imprese che superano i 400.000 € per le società di servizi e i 700.000 € per tutte le altre attività;

Per scegliere un regime devi considerare il volume d’affari che ti aspetti, ma anche le tue esigenze. Come la necessità di scaricare le spese.

Primo step è scegliere il codice ATECO (Codice identificativo del proprio business)

Nel caso degli ecommerce: 47.91.10

Nel caso del dropshipping: 73.11.02

Dopo aver individuato il codice ATECO di riferimento, dovrai decidere a quale regime fiscale aderire:

  • scegliendo il regime ordinario, sarai soggetto ad una tassazione variabile a seconda del tuo fatturato (23 – 43%) ma potrai scaricare tutte le spese legate alla tua attività;
  • scegliendo il regime forfettario, pagherai per i primi cinque anni il 5% di IRPEF e – dal sesto anno in poi – il 15%.

Il regime forfettario ha 2 vantaggi

Innanzitutto, tale regime prevede il cosiddetto “coefficiente di redditività”: chi ha un e-commerce deve calcolare le tasse da pagare sul 40% del fatturato, mentre il 60% viene considerato costo di default. Inoltre, non applicando l’IVA, consente di vendere all’utente finale a prezzi più vantaggiosi. Tuttavia, è necessario avere un fatturato inferiore ai 65.000 € annui e, se si lavora anche come dipendenti, il proprio reddito non può superare i 30.000 €.

Contestualmente all’apertura della partita IVA, dovrai iscriverti alla sezione commercianti del Registro delle Imprese presente nella Camera di Commercio di competenza. Non solo: dovrai anche presentare la SCIA (Segnalazione Certificata d’Inizio Attività) presso il SUAP del tuo Comune. A quel punto, senza dover attendere alcuna comunicazione, potrai iniziare a vendere online.

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